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                                  Pulcinella, 
                                    maschera napoletana nota in tutto il Mondo, 
                                    non ha origini ben definite. 
                                    L'invenzione 
                                    di Pulcinella è attribuita all'attore 
                                    Silvio Fiorillo da Capua che dal 1621 interpretò 
                                    la maschera elevandola a personaggio teatrale. 
                                    Per molti "storici", il nome "Pulcinella" 
                                    discende da "pulcinello" (piccolo 
                                    pulcino, dal quale avrebbe ereditato il naso 
                                    adunco), per altri, invece, discende da "Puccio 
                                    d'Aniello" un guascone di Aversa (provincia 
                                    di Napoli) , vissuto nel 600, che si divertiva 
                                    a prendere in giro una compagnia di commedianti 
                                    girovaghi, per poi unirsi a loro come buffone. 
                                    Il suo cognome tradizionale è "Cetrulo" 
                                    (citrullo) probabilmente per la sua scarsa 
                                    intelligenza. 
                                    Pulcinella è vestito con camiciotto 
                                    bianco stretto in vita su pantaloni bianchi, 
                                    porta un cappello bianco a cono e cela il 
                                    viso con una maschera nera; alla cintura porta 
                                    un bastone o una spatola (abbigliamento tipico 
                                    degli abitanti del contado napoletano). 
                                    Personificazione degli istinti buoni e cattivi 
                                    del popolo, ama il dolce far niente e pensa 
                                    principalmente a mangiare; si adatta a tutto, 
                                    si ubriaca volentieri e finisce per farsi 
                                    bastonare. Gli sono universalmente riconosciute 
                                    due qualità: il canto e la capacità 
                                    di prendere la vita con filosofia.  
                                    La maschera ha rappresentato e rappresenta 
                                    tuttora la ' plebe napoletana ' da sempre 
                                    oppressa dai vari potenti che si sono succeduti, 
                                    affamata e volgare, smargiassa, codarda e 
                                    dissacrante. 
                                    In una Napoli, allegra e malinconica, triste 
                                    e felice, tra i mille volti del popolo, tra 
                                    i mille sentimenti a fior di labbra, Pulcinella 
                                    fu vile e coraggioso, scaltro e ingenuo, ignorante 
                                    e filosofo, ma solo un uomo di teatro dentro 
                                    e fuori.   
                                     
                                     Pulcinella 
                                      non individua un determinato personaggio 
                                      artistico ma una collezione di personaggi 
                                      legati tra loro da quella...NAPOLITUDINE 
                                      che in fondo è l'anima di ogni napoletano! 
                                       
                                      Punchinello (nome napoletano, originario), 
                                      si fece conoscere anche all'estero e in 
                                      particolare in Francia ""Polichinelle" 
                                      (rappresentata da un gradasso con doppia 
                                      gobba), in Inghilterra "Punch" 
                                      (malinconica e brutale), in Germania "Polizenelle"e 
                                      in Spagna "Pulchinelo". 
                                      Molti attori hanno impersonato sulla scena 
                                      il personaggio di Pulcinella ma il più 
                                      famoso di tutti è stato Antonio Petito 
                                      trionfatore sul palcoscenico del San Carlino 
                                      che, nonostante fosse quasi analfabeta, 
                                      scrisse alcune commedie di grande successo 
                                      con protagonista lo stesso Pulcinella, diventata 
                                      poi una delle maschere più popolari 
                                      d'Italia. 
                                      Il successo di Pulcinella in palcoscenico, 
                                      durò fino alla seconda guerra mondiale, 
                                      successivamente fu relegato ai soli spettacoli 
                                      di marionette tanto cari ai bambini. 
                                       
                                       
                                          
                                      
                                       
                                      Spaghetti di Pulcinella 
                                       
                                      Il piatto preferito da Pulcinella sono gli 
                                      spaghetti, ma possono essere anche maccheroni 
                                      o fusilli o qualsiasi altra pasta anche 
                                      avanzata e condita al burro e parmigiano, 
                                      al sugo di carne o al pomodoro
. 
                                      Se scegliete di prepararla appositamente, 
                                      è meglio che sia al pomodoro. 
                                       
                                       
                                      
                                      OCCORRENTE 
                                      (oltre alla pasta condita) 
                                      1 uovo ogni due o tre persone  
                                      parmigiano grattugiato  
                                      olio di oliva extra vergine 
                                    Sbattere 
                                      le uova con il parmigiano. 
                                      Scaldare l'olio in una padella antiaderente 
                                      e versarvi la pasta raffreddata. 
                                      Aggiungere le uova e con una forchetta pareggiate 
                                      la frittata. 
                                      Continuare la cottura a fuoco moderato, 
                                      facendo attenzione che sia omogenea, inclinando 
                                      la padella in modo che la fiamma non batta 
                                      solo al centro. 
                                      La frittata è pronta quando si forma 
                                      all'esterno una crosticina. 
                                      Si mangia tiepida o fredda. 
                                       
                                        
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